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Ultime da Bruxelles. Di smanie, matrimoni e una grande quantità di mezcal!

giugno 6, 2024

È un periodo un po’ strano. 

Intanto ha ricominciato a farmi male il piede. Stava meglio e forse l’ho sforzato un po’. Non so. Questa cosa mi ha reso inquieta e smaniosa. Devo stare in casa QUINDI non voglio stare in casa.

Lo scorso weekend è stato così. Prima che iniziasse ero tutta felice che io e Bram avessimo per una volta di fronte un weekend senza programmi. Ma è durata poco. Nonostante avessimo parecchie cose da fare in casa, presto mi sono trovata prima smaniosa, poi nervosa, poi proprio di pessimo umore: nonostante il piede, DOVEVO uscire.

E nonostante il cielo grigio, il freddo, la pioggia, il vento.

E sono uscita, e il povero Bram mi è venuto dietro, e ci siamo messi a un tavolino a Saint-Gery, fuori al gelo, e abbiamo visto la Zinneke Parade passare, ed è bastato, il mio umore è immediatamente migliorato.

Ma poi Domenica lo stesso: svegliata e sentita in gabbia, devo andare fuori e essere fra la gente, chiusa in casa mi sento soffocare! Sono uscita da sola (in bicicletta, che al momento meno cammino e meglio è) e sono andata a Les Halles de Sainte-Gery. Ho bevuto un caffè leggendo un libro e pensando che dovrei fare un road trip, da sola, in Spagna. E poi ho visto una mostra bellissima, e lì mi ha raggiunto Bram, e poi pur di non tornare a casa l’ho trascinato a una fiera di vinili alla Gare Maritime, e notare che non abbiamo un giradischi. E poi in un negozio di fumetti, e poi al festival dell’ambiente nel parco. E poi lui si è irritato perché avevamo detto che avremmo fatto delle cose a casa e non avevamo ancora fatto nulla; e tutto sommato io ero stata fuori abbastanza, la sensazione di DOVER essere fuori si era placata, e così siamo potuti rientrare, pedalando. Poi a casa lui ha sistemato la sua stanza e io ho prenotato per andare a Londra a Agosto con Mad.

E poi ci sono giorni come oggi in cui invece mi sento felice e scoppiettante di energia e tutto mi sembra bello e possibile. 

Che gran mistero la mia testa!

Da dove mi verrà questa smania? Questa sensazione di vuoto se sono a casa e non ho programmi? Che c’entrino gli orribili lunghissimi weekend della mia infanzia, in cui non vedevo l’ora che arrivasse il Lunedì? E chi lo sa.

Le settimane prima del matrimonio questa sensazione non ce l’ho avuta però, perché sono state movimentatissime. In breve, ecco come lo abbiamo organizzato, di corsa e all’ultimo.

In comune. Che per noi è quell’edificio bellissimo nella Grand Place!

Solo pochi amici, sistemati un po’ ovunque – sono fiera di dire che nessuno si è dovuto pagare l’albergo.

Bram jeans e Converse decorate da me, io vestitino e scarpe da elfo.

Tre canzoni, musica scelta da noi: One in the Masses (Marius Ziska), Cape Canaveral (Conor Oberst) e You Are the One that I Want (dalla colonna sonora di Grease)!

Testimoni miei PLP e Serena, di Bram Wim e Neil.

Niente anelli, niente bouquet, niente riso, niente regali: chi voleva poteva fare una donazione a Big Brother Mouse.

Pranzo a buffet a casa di KOK e PLP. Catering preparato da migranti afgani. È piaciuto a tutti! Dolci preparati da amici. Fede ha fatto il fondente, Wouter una torta alle fragole, Henk una apple pie, Carlos varie crostate al rabarbaro e una montagna di macarons!

Per la sera abbiamo prenotato un cocktail bar. Tutto sotto casa, tutto fattibile a piedi. Bram ha scovato un’allegra famigliuola messicana che vive nelle Fiandre e che ha un food truck e li ha convinti a venire fuori dal cocktail bar. E quindi, nachos e tacos a volontà per tutti!

A fine serata eravamo rimasti io, Bram, Ludo, Bruno e Tomas. La ragazza del cocktail bar, anziché buttarci fuori, ha tirato fuori le bottiglie che stavano sugli scaffali più alti. Abbiamo impacchettato la notte bevendo e chiacchierando e siamo arrivati a casa alle 5.

Le settimane prima del matrimonio sono state bellissime. Mi hanno fatto riscoprire Bruxelles: per trovare un locale dove fare la festa, tutte le sere io e Bram eravamo a bere in un posto diverso! Abbiamo passato un sacco di weekend con KOK e PLP, per preparare la casa. Ci sono stati giorni in cui siamo stati a bere poi a mangiare un kebab poi a un concerto poi a casa e via, che il giorno dopo si riparte!

Mi sono preoccupata tantissimo per le previsioni del tempo che continuavano a cambiare. Poi il giorno del matrimonio ha piovuto tutto il tempo e non me sono neanche accorta.

La mia foto preferita del matrimonio è questa.

E adesso ho voglia di Spagna, o di paesi hispanohablantes. Vorrei tornare in Messico, viaggiare in Sudamerica. Magari un altro sabbatico, piede permettendo. ¿Quizá?

2 commenti leave one →
  1. giugno 10, 2024 8:09 am

    E a “You are the one that I want” super ola da parte mia!

    Spero che il piede non ti dia troppo tormento nella splendida estate bruxellese.

  2. giugno 16, 2024 7:28 am

    Post simpaticissimo e pieno di energia. Sono sempre più orgoglioso di essere da tempo un tuo follower.

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