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Oggi io e Bram…

Maggio 4, 2024

… ci siamo sposati!

Un nuovo post! Non ci credo neanch’io!

aprile 20, 2024

È un periodo bello ma frenetico, non riesco a scrivere sul mio blog né a commentare sui blog altrui (perdono, perdono, perdono!). Ho pezzi sparsi in qua e in là. Questo sotto, per esempio, l’avevo scritto al ritorno dall’Italia – quando ero dovuta partire di corsa per via delle poste.

***

29 Febbraio o giù di lì

Back!

E non è andata poi così male, dai.

Anzi! 

Alle poste abbiamo fatto quello che dovevamo fare e vedremo, ma. 

Abbiamo dormito a casa della mamma di KOK e ci sono stata benissimo. 

Domenica sono andata a pranzo dai miei; poi con mio fratello Roberto a vedere la partita di calcio del mio nipotino Francesco (fantastico stare fuori al fresco e al sole); poi a casa di mio fratello Alessandro e sua moglie Elisa a giocare a un gioco in scatola che mi è piaciuto un sacco (che buffo scoprire che sono competitivi!); e infine a mangiare la pizza coi miei amici. 

Lunedì e Martedì ha piovuto sempre, ininterrottamente, tutto il tempo. Fatto quel che dovevamo fare alle poste Lunedì mattina (servizio indecente, dopo mezz’ora che nessuno ci cagava io e PLP abbiamo iniziato a chiederci se fossimo diventati parte dell’arredamento), Lunedì pomeriggio e Martedì abbiamo lavorato. 

Ma sono anche andata a cena Lunedì e pure a pranzo Martedì con la mia amica Valentina, e a cena dai miei e poi a casa della mia amica Chiara con tutto il gruppo Martedì. E soprattutto.

Entrambi i giorni, dopo il lavoro, sotto a una pioggia torrenziale, camminando piano piano per proteggere il piede, sono stata in giro per Lucca, la mia città, da sola. Ho comprato la focaccia dal Giusti, i fagioli da Prospero, il cioccolato al Caniparoli, delle graphic novel al Collezionista e dei libri alla Feltrinelli.

E camminando sui sampietrini bagnati con l’ombrello ho provato quella sensazione di magia e poesia per cui prima o poi dovrò trovare un nome, perché di tanto in tanto la provo e non so mai come definirla!

Poi sono tornata e la mattina successiva al rientro BUM!, quella sensazione di tristezza, solitudine e desolazione.

Che però è durata solo un giorno e poi è passata.

Ho aggiunto qualche pezzo a quel puzzle che è la mia testa matta. Non credo riuscirò mai a completarlo, ma va bene così.

Il mio mondo è piccolo. Alla fine le persone che frequento non sono tantissime. Il mondo di mio fratello Roberto, che ha due bimbi che vanno a scuola e fanno attività extrascolastiche, è più pieno. 

E questo è semplicemente un fatto; ma considerando che sono una persona estroversa, è un fatto che ha un impatto sul mio umore.

Inoltre. 

Se vivessi in una città che mi piace di più, come per esempio Lisbona, sarei comunque triste al ritorno da un viaggio come la Thailandia. Però probabilmente lo sarei un po’ di meno, o più precisamente, avrei qualcosa (nel caso di Lisbona l’oceano) che un poco mi consola. Quindi. Se vivessi in una città che mi piace di più probabilmente sarei un poco più felice. Ma sarei anche un poco più triste perché sarei lontana da tutti i miei amici e vicina solo a Bram. 

Quale sarebbe il saldo non lo so.

*** 

Che strano rileggere ora quelle riflessioni. Sono senz’altro vere. Però adesso è anche un periodo in cui sto bene a Bruxelles. Complici un sacco di cose carine fatte negli ultimi mesi.

Una è ANIMA, il festival del cinema d’animazione a Flagey. Cinema d’animazione non vuol dire cinema per bambini: tanti dei film sono documentari su argomenti pesanti. Ecco la lista dei film visti quest’anno.

LONELY CASTLE IN THE MIRROR

Molto particolare, non mi ricordo se era giapponese ma probabilmente sì. Carino, una bella evasione, ma non mi ha lasciato tanto.

LA SIRÈNE

Bellissimo. A questo continuo a pensare. È una storia ambientata negli anni in cui l’Iraq ha attaccato l’Iran.

DEEP SEA

Ah, questo il contrario del primo: lì per lì non mi è piaciuto e poi col passare dei giorni mi sono resa conto che è bellissimo! È cinese e psichedelico e racconta la storia di una bambina che durante una crociera cade in mare, e nella profondità degli abissi incontra ogni sorta di creatura.

HEAVIES TENDRES

Visto con Serena e amato. Storia di due ragazzi che vivono in un quartiere disagiato di Barcellona. Essendo un film spagnolo sottotitolato in ingese e francese, quando è iniziato il mio cervello è andato come al solito in pappa: oddio che faccio, ascolto l’audio o leggo i sottotitoli ed eventualmente quali? Alla fine ha deciso di ascoltare l’audio. Poi l’audio si è rivelato in catalano, che è simile all’italiano e allo spagnolo ma non è nessuno dei due, e il cervello è esploso.

CONCIERGE

Giapponese e delizioso, delizioso, delizioso. Una ragazza che fa la concierge in un centro commerciale in cui i clienti sono animali rari. Anche questo mi è rimasto in mente. Leggerino ma una chicca.

SULTANA’S DREAM

Questo era tardi, ero stanca, non mi prendeva, morale, ho dormito per metà film. Poi ha vinto il premio per il miglior lungometraggio!

BLUE GIANT

Nonostante il nome con le balene non c’entra nulla: si parla di tre ragazzi appassionati di jazz. Bello immergersi per un paio d’ore in un altro mondo.

Poi, ecco un altro post che ho iniziato e non terminato.

***

23 o 24 Marzo, probabilmente 23

Buongiorno! Post al volo con qualche cosa carina dell’ultima settimana.

Sono stata a casa tanto perché sono stata malata. Dovevo andare a Roma per lavoro e non ci sono andata, dovevo andare a Lucca per il weekend e non ci sono andata. Però non sono stata restless, perché quando una sta male di andare a giro non ha voglia comunque. I miei colleghi mi hanno gentilmente permesso di seguire il meeting via Teams e così non mi sono sentita esclusa!

L’ultimo post (Scenette carine) l’avevo scritto Domenica. Lunedì  sono andata dal medico che mi ha finalmente fatto gli esami del sangue e in serata ho avuto il responso: mycoplasma (batterio), di nuovo! Antibiotico e come nuova. 

Allora le prime tre cose carine sono culinarie!

Martedì sono uscita per fare un po’ di spesa e quando sono tornata erano le 12 e Bram (che lavorava, io ero in malattia) aveva fame. In meno di un’ora ho improvvisato un curry di ceci e tre piccoli roti. I roti sono dei paninelli non lievitati indiani. L’impasto è solo farina e acqua, si cuociono in padella (io sulla tawa) e poi si passano un attimo sulla fiamma e se tutto è andato come doveva si gonfiano. A me non si gonfiano sempre ma stavolta si sono gonfiati come palloncini! Li ho serviti caldi avvolti in un tovagliolo e col curry stavano benissimo!

Poi, Mercoledì è venuto KOK a cena. Ho improvvisato dei crostini salsiccia e stracchino, una pasta melanzane pomodoro e capperi, e anche, siccome avevo della frolla avanzata, due mini torte della nonna. Allora è venuto tutto buono ma la pasta, in particolare, è venuta talmente spettacolare che KOK se ne è mangiato 2 etti da solo! Non so perché sia venuta così buona e non riuscirò mai a riprodurla! Aggiornamento 20 Aprile: ho scoperto cosa l’aveva resa così buona: i capperi!

E infine, Giovedì sera mi sono decisa a preparare il kôw soy, quel piatto che mi aveva stregato in Thailandia (nel 2023). Qua devo dire che ho un po’ barato perché in Thailandia (nel 2024) avevamo comprato un preparato che comprendeva la pasta di curry e i noodles, quindi non ho dovuto cucinare quasi niente. Però coi preparati pronti non si sa mai, ma in questo caso, oh: uguale identico a quello mangiato in Thailandia! Anche piccante uguale LOL! Mi sono avanzati degli ingredienti quindi lo rifarò presto. I noodles li compro al supermercato cinese però, col cavolo che mi metto a fare i noodles in casa.

L’ultima cosa è uno spettacolo, che ho visto ieri sera con KOK e che mi è piaciuto tantissimo. Si chiama Recordar c’est vivre à nouveau ed è la storia (vera) di Marisel e David, fratello e sorella di origini peruviane, nati lei in Perù lui in Belgio. La loro storia e quella della loro famiglia si mischiano alla storia del Perù, agli anni delle manifestazioni e delle lotte sociali. Lui è nato in Belgio, ma come può il Perù non essere parte di te quando è il motivo per cui sei nato in un paese che non è quello dei tuoi genitori e questa per loro non è stata una scelta? Profondo, poetico, bellissimo! Mi sono un po’ innamorata del protagonista, non lo dite a Bram!

***

Ecco, continuo a scrivere oggi che è il 20 Aprile. Allora un po’ di cose a caso degli ultimi mesi.

Intanto, ho fatto la pace con Bruxelles. Non c’è il mare ma ci sono un sacco di pubbettini deliziosi, di fantastiche iniziative underground e di cose e situazioni che mi fanno pensare “Solo qui..!”. 

Mi sono tagliata i capelli. E a tagliarmeli sono andata nelle Marolles. A casa di un signore francese, che ho raggiunto passando da una porticina segreta in un negozio di abbigliamento vintage. Mentre tagliava mi parlava della sua filosofia e mi passava ricette per fare le polpette.

Sono andata in Normandia con gli Sbuffoli, per Pasqua. Sono stati quattro giorni di mare, vento, sole, storia antica (arazzo di Bayeux) e più recente (spiagge degli sbarchi) e mangiate semplicemente favolosi! Avrei voluto scrivere un post perché merita, ma in questo periodo proprio non ce la faccio. Fra i ricordi, Emma (8 anni) che non sta nella pelle all’idea di vedere l’arazzo e che racconta a me e Bram di Guglielmo e Aroldo; gli Sbuffoli che ci erudiscono e lo fanno in un modo che ci sembra di vivere la storia; e Matilde (7 mesi) che gira la testa di 180° e fissa sorridente e sdentata (e speranzosa) i camerieri mentre descrivono i menù!

Al ritorno mi sono ammalata, e ho fatto un Ristorante Segreto mentre ero ancora malatina. Il cameriere era KOK ed è stato un delirio. Dal punto di vista degli ospiti è andato tutto bene o almeno credo, ma la cucina sembrava Il Ristorante Più Pazzo Del Mondo! Ne sono successe di tutte: cocktail rovesciati, frittelle finite per terra, tortillas sciolte, termometro che si rompe mentre sto prendendo la temperatura dell’olio col risultato che gli scampi non si friggono e devo tirarli in forno… Il Mostro della Cucina non mi perdonerà MAI.

Ah, forno rotto. Da mesi. La settimana scorsa ci siamo decisi a ordinarne uno nuovo ed è stato così che abbiamo scoperto che la nostra nicchia non ha misure standard e nessun forno c’entra. Ne abbiamo già rimandati indietro due. Dopo averli usati: ieri sera ho fatto serata pizza with Ahu e Wouter.

Che altro? Ah, ho preso un pomeriggio di ferie improvvisato. Sono andata a pranzo con Selena in un posto che mi piace tanto, poi a fare shopping di vestitini con lei, poi a farmi fare un massaggio (orgasmico), poi dal sarto e a fare shopping di libri e pastine portoghesi da sola. È stato un pomeriggio meraviglioso!

Ho fatto una cena qui con KOK, PLP e Riccardo. E ho fatto un brunch sempre qui con Mariano e Greg e una cena con quei Pinguini nei giorni successivi al Ristorante Segreto per finire gli avanzi! Il ristorante è stato il 6 Aprile e non sono ancora finiti, c’è ancora una patata dolce che gira per casa interrogandosi sul suo destino!

Sono stata a Matongé a cercare les bananes plantains e ho scoperto che c’è una crisi del mercato e non si trovano da nessuna parte. Sempre a Matongé sono stata a cena al ristorante senegalese con un bel gruppetto, ed è stato buono e bello.

Ah, c’è stata UP!, la biennale di circo! Ho visto due spettacoli, uno in un teatro piccolo con un cortile interno con un ciliegio fiorito a Ixelles, l’altro sotto a un tendone magico a Molenbeek. Completamente diversi fra loro ma fantastici entrambi! Al secondo non voleva venire nessuno e allora sono andata da sola, in bici. Poi è venuto fuori che avevo preso il biglietto per il giorno dopo ma mi hanno fatto entrare lo stesso.

Che altro? Concerti, lavoro, e più di tutto amici! Ho degli amici favolosi e in questo periodo così pieno li apprezzo più che mai! E yoga, ho ricominciato a andare a yoga, e lo faccio su un piede solo perché il piede mi fa ancora male (e forse mi farà un po’ male per sempre – ho scoperto che la cartilagine non si rigenera). Ah e sono stata con Justyna a fare apericena e poi a vedere un cabaret che ci è piaciuto tantissimo!

E ora vado a fare brunch (ma veramente ho scritto apericena e brunch nel giro di due righe?) con Rossella. Un saluto a chi è arrivat* fin qui e buon weekend!!

Ah, adesso è inverno, ma il weekend scorso era estate. Ho mangiato una pizza con KOK e poi sono stata in giro da sola e sono finita nel parco degli skateboarders a guardarli fare acrobazie mentre una band brasiliana bravissima suonava una musica dolce. Sono questi momenti improvvisati a farmi amare Bruxelles.

Stamattina

aprile 2, 2024

Siamo tornati ieri sera dalla Normandia. Siamo andati a letto a mezzanotte, io sul divano e Bram in camera perché è il suo turno di stare male. Alle 7 verrà l’idraulico quindi la sveglia è puntata sulle 6.

Quando suona la sveglia la spengo. Non ce la posso fare!

Alle 6:45 mi alzo. Mi infilo un paio di jeans, mi pettino. Alle 7 l’idraulico arriva, controlla la doccia, scuote la testa, dice che ci manderà un preventivo, per le 7:45 se ne va. Mi reinfilo sotto le coperte e punto la sveglia un’ora dopo.

Alle 8:45 mi alzo, mi faccio un caffè e inizio a lavorare.

Scenette carine

marzo 17, 2024

Intrappolata nella solita dicotomia fatta di parti opposte e in lotta (e cioè Belgio: finché non muori non ti diamo niente! VS Italia: imbottisciti di antibiotici, subito!), oggi ho chiamato Mariano (medico italiano in Belgio, moderata dunque via di mezzo) per un terzo parere. Mariano ha detto: “Ho l’Augmentin, vieni da me che te lo do, così se continui a stare male e i belgi continuano a non darti nulla ce l’hai”. Io ho risposto: “Grazie mille, mando Bram a prenderlo!”. Poi però c’era il sole, e ho pensato che un po’ d’aria fresca avrebbe potuto farmi bene, e così mi sono mascherata e sono andata anch’io. 

Rientrando siamo passati davanti a una gelateria. In questi giorni mi ci vanno solo arance e cose fredde, così mi sono fermata a prendere una coppetta di gelato, mango e limone, e mi sono seduta su una panchina al sole a mangiarlo. 

Io sono lentissima a mangiare il gelato; e c’è chi se ne è res* conto; perché nella mezz’ora che ci ho messo a finirlo ben tre famigliole a passeggio si sono rese conto di aver perso un pezzo. Un pezzo alto meno di un metro che in tutti e tre i casi, non sapendo ancora parlare, faceva grossi sorrisi a me; e sorrisi ancora più grossi al gelato!

Catorcio

marzo 16, 2024

Vorrei scrivere un post e in teoria avrei tempo perché in questi giorni sono a casa in malattia ma in pratica la malattia (roba di naso e gola più febbre) mi ha steso!

Ho avuto due giorni la febbre a 39, ieri mattina ce l’avevo ancora a 38, oggi non me la sento ma mi sento completamente rintronata: naso bloccato, sinusite, orecchie in cui si balla la samba.

Sono stata da un’otorinolaringoiatra ieri, perché da quando mi sono ammalata a Dicembre il mio orecchio destro non è più stato lo stesso. Mi ha detto quello che avevo dedotto anch’io e cioè che c’è un problema con la regolazione della pressione. Non è una cosa grave secondo lei, e si dovrebbe risolvere facilmente. Speriamo perché quando volo l’orecchio destro mi fa male! Certo che invecchiando sto proprio diventando un catorcio!

Letture 2023

marzo 14, 2024

Ho deciso di smettere di segnarmi i libri che leggo perché mi crea un carico mentale (appuntarmi il libro appena lo finisco) e mi mette sotto pressione (oddio non posso leggere solo libri scemi). Posto che apprezzo tantissimo chi parla di libri e offre spunti (le mie spacciatrici preferite sono, come sempre, Cristina e Sandra), io personalmente ho deciso di leggere solo quello che mi va senza appuntarmelo, in futuro. Questa sotto è la lista dei libri letti nel 2023, con anche scritto in che lingua li ho letti e con un cuore accanto a quelli che mi sono piaciuti di più. Come al solito tante graphic novels, ed eccezionalmente parecchi libri di Stefania Bertola che mi sono serviti a staccare da V13 che mentre ero in Belgio non riuscivo a leggere.

A Gennaio niente, eravamo in Thailandia e non ho letto nemmeno un libro! 

En attendant Bojangles – Ingrid Chabbert / Carole Maurel (rilettura) FR

Onion skin – Edgar Camacho EN

La cantine de minuit 10 – Yarō Abe FR

Un dernier soirée à Pékin – Golo Zhao FR

Genderflou – Tamos le Thermos FR

Branchie – Niccolò Ammaniti IT

Il club dei filosofi dilettanti – Alexander McCall Smith IT

Sotto la falce – Jesmyn Ward IT ❤️

L’anno del pensiero magico – Joan Didion IT

Feel Good (Gli Alianti) – Thomas Gunzig IT

La tendresse des crocodiles – Fred Bernard FR

Metodi per sopravvivere – Gudrún Eva Mínervudóttir IT

Bestiario sentimentale – Guadalupe Nettel IT

Arabpop n° 4 – CASA (rivista) IT

Mia sorella è pazza – Iris Biasio IT

Il viaggio delle bottiglie vuote – Kader Abdolah IT

Transformer – Nicoz Balboa IT

La figlia dei fiori – Jennifer Egan IT

La mia vita dorata da re – Jenny Jägerfeld IT

Just so it happens – Fumio Obata EN

La baleine bibliothèque – Judith Vanistendael / Zidrou FR

Malena Balena – Davide Cali / Sonja Bougaeva CA

Marcinelle 1956 – Sergio Salma (rilettura in seguito alla visita di C-mine a Genk) FR

La Cantine de Minuit 11 – Yarō Abe FR

Olive Kitteridge – Elizabeth Strout IT

Le cinque rive – Gli anni delle fiamme – Chiara Cecilia Santamaria IT

Spatriati – Desiato IT

Follow me in – Katriona Chapman EN

The thud – Mikaël Ross EN

Ashes – Álvaro Ortiz EN ❤️

Coqueto, mejor ver – Verne (versione web El País) ES

Il giardino di mezzanotte – Edith IT

Mon chat, ma cuisine, et moi – Han Hye Yeon FR

A gift for a ghost (Las tres noches #1) – Borja González EN

Candido – Guido Maria Brera con I Diavoli IT

Stagione di Uragani – Fernanda Melchor IT ❤️

* Iniziato V13 *

Aspirapolvere di stelle – Stefania Bertola IT

Biscotti e sospetti – Stefania Bertola IT

Hypericon – Manuel Fior IT ❤️

Fuga al museo – E. L. Konigsburg (rilettura) IT

Parle-moi d’amour – Vite esemplari di grandi libertine – Vanna Vinci IT ❤️

How to be ACE – A memoir of growing up asexual – Rebecca Burgess EN

Alison – Lizzy Stewart EN

Leave me alone! – Vera Brosgol EN ❤️

Idulfania – Brecht Evens FR

V13 – Emmanual Carrère IT

Florilla E I Fantasmi Grigi – Anna Petter IT

La Cantine de Minuit 12 – Yarō Abe FR

Queste sotto sono fanzines. Fra le fanzines si trovano delle vere e proprie perle.

Echo – Juliette Hinnekens FR

Diamond Defense – Núria Tamarit ES

La casa dei garofani – Iris Biasio IT

Ommatokoita – Iris Biasio IT

Color Carne #5 El último baile ES

Angoulême ça pue du cul – Thom FR

Dad’s not all there anymore – Alex Demetris EN

No pain no Berghain – Morgan Somville FR ❤️

Queer Stories of NotFromHeres – Tamo / Natasha / Dàtà EN 

Bosh Zine #1 EN

Charles – Alessandro Tota IT ❤️

Bonne chance dans vos recherches – Camille Van Hoof FR

Pimpante

marzo 12, 2024

Ieri sera dopo cena io e Bram abbiamo iniziato a guardare Nuovo Olimpo e Bram ha scoperto una parola italiana che non conosceva: pimpante.

Gli è piaciuta tantissimo, ed è stato molto contento quando solo venti minuti dopo gli si è presentata la possibilità di usarla. 

E cioè quando io mi sono addormentata russando sul divano, e lui mi ha svegliato trillando soddisfatto “Ma fino a poco fa eri bella pimpante”!

Ho sempre pensato di non essere meteoropatica però…

marzo 8, 2024

… oggi mi sento felice solo perché Bruxelles profuma di primavera!

Momenti luccicanti

marzo 6, 2024

Ho un post in bozze, ma adesso vorrei fermare qualche momento qua a Bruxelles.

Ieri sera tornando da spagnolo ho raggiunto Bram e Wim al Bizon e siamo stati un paio d’ore lì a bere e chiacchierare. È un posto magico ed è stata una serata scintillante!

Oggi in pausa pranzo sono andata alla stazione e ho portato a un ragazzo del Burkina Faso lo zaino con cui Bram ha fatto IL viaggio e che adesso non usa più. È stato felicissimo e mi ha abbracciato!

E sempre oggi sono andata al negozio italiano a comprare i taralli e poi stasera, siccome sono una brutta ingorda, ci sono tornata per comprare la mortadella; e sono finita con una fetta di salame in una mano e un bicchiere di vino nell’altra, e forse mi aiutano a trovare un posto che sto cercando da un bel po’!

Quando la vita è così mi piace tanto.

Un weekend carino seguito da giorni in cui io mi trasformo in una mucca e rumino. Se non volete leggere lamentele saltate questo post! 

febbraio 24, 2024

Il weekend scorso è stato carino!

Venerdì ero di buon umore. Ho lavorato, prima di cena è passato Abdul, dopo cena io e Bram abbiamo giocato a Everdell – tanto per cambiare ho perso. La cena: mini quiche comprata al negozio biologico con insalata e crostini.

Sabato Bram è andato a giocare a calcio, io avevo la giornata tutta per me e sono stata produttivissima. Sono uscita a piedi e sono andata in panetteria, dall’oculista, in libreria, a portare i vestiti smessi alla Caritas locale, al supermercato cinese, da Orybany, a Les Halles de Saint-Géry, al negozio di regali per bambini, in libreria di nuovo (un’altra), al Monk, a pranzo da sola da Horia, e non mi ricordo che altro perché man mano che facevo cose le eliminavo dalla lista e tutte adesso non me le ricordo più!

Rientrata a malincuore (c’era il sole) ho messo sul davanzale della roba che non volevamo più col bigliettino “À donner” (nel giro di poco è sparito tutto), ho lavato le mascherine e ho riordinato tutto l’armadietto delle medicine (lavorone) eliminando quelle scadute.

La sera ho cenato con Bram (lui ha mangiato i miei avanzi del pranzo e io mi sono fatta una pasta al pesto) e poi mi sono di nuovo fatta stracciare a Everdell.

Se la giornata di Sabato è stata rilassata, quella di Domenica è stata piena come un uovo.

La mattina abbiamo fatto colazione con calma e poi un po’ di cose in casa.

Poco prima delle 12 siamo usciti e siamo andati a pranzo da Kitsune, un posto che fa hamburger vegetariani da svenire. Hanno appena aperto (prima facevano pop-up) e forse sono stati un po’ affrettati: il locale non era in buone condizioni e puzzava di muffa. Uno degli hamburger era buono però. L’altro insomma.

Alle 13 siamo andati al cinema. Abbiamo visto Past Lives, che devo dire non ci ha eccessivamente esaltato.

Quando siamo usciti dal cinema pioveva. Ci siamo rifugiati in un pub in boulevard Anspach e siamo stati lì due ore a bere tè (io) e birra (Bram) chiacchierando di un po’ di tutto. È stato bellissimo! 

Dopo siamo andati a casa della mia collega Ahu. Lei è turca e il suo compagno è olandese e hanno due bambini. Abbiamo cenato lì (cena turca buonissima!) chiacchierando e giocando coi bimbi e dopo cena siamo andati a piedi in un posto bellissimo. 

Il posto bellissimo è una casa. Su vari piani, grande e con tante lucine dappertutto. Koen, il proprietario, l’affitta ai viandanti e ci organizza eventi. Ahu ci ha vissuto e all’epoca non c’erano molte porte: avevi la tua stanza per dormire, ma tutto il resto era in comune. I musicisti venivano e andavano e spesso si fermavano a dormire. Oggi non molto è cambiato! 

La serata di Domenica in questo posto veramente unico prevedeva drinks, un recital poetico in olandese di cui si sarebbe anche potuto fare a meno e il concerto dei Marble Sounds, una band belga che mi piace un sacco. È stato bellissimo e forse la cosa più bella era l’atmosfera! Un posto magico, davvero. Grata a Ahu che ci ha portato!

Per rientrare abbiamo un po’ litighicchiato perché Bram voleva passare dalle zone poco raccomandabili e io no. Ha vinto lui!

Ecco questo voleva essere solo un post sul weekend carino, poi invece nei giorni successivi sono successe parecchie cose.

Intanto, Martedì Bram è andato a Londra per lavoro. Sarebbe rientrato Giovedì sera e lo so che non sono tanti giorni, ma col fatto che ultimamente siamo stati insieme tantissimo e mi ci ero abituata mi è mancato un sacco! Ouh!

Poi, Giovedì mattina sono andata in ospedale per l’iniezione di cortisone (e altra roba) nel piede. Ero un po’ agitata ma non troppo, più che altro ero sola e non sapevo se dopo avrei potuto camminare o no. La cosa è partita male con infermiere pezzo di merda che voleva farmi firmare il consenso informato senza informarmi, è proseguita meglio con medico gentile e paziente. Ho dovuto insistere perché guardassero i risultati della risonanza magnetica. Magari sono ignorante io (ma se non mi spieghi resto ignorante) ma il mio dubbio era: se non guardi la risonanza come fai a sapere dove devi iniettare? Sto male da Maggio, da Maggio a Dicembre NESSUN medico, neanche quello della clinica del piede, è riuscito a capire quale fosse il problema. Due radiografie non hanno visto nulla, la scintigrafia non ha visto nulla, l’ecografia non ha visto nulla, e pensi di saperlo te, che non mi hai mai visto prima, senza guardare i risultati della risonanza che è l’unica che è riuscita a vedere qualcosa? Ripeto magari sono ignorante io, ma ho avuto un po’ l’impressione che neanche il medico sapesse bene dove doveva iniettare. Comunque, la risonanza alla fine mi ha detto che l’avrebbe guardata, è andato in un’altra stanza ed è tornato dopo qualche minuto, se abbia guardato la risonanza o mangiato una caramella non lo so!

Mi hanno detto di non mettere peso sul piede, e così per rientrare ho preso un Bolt e poi ho passato la giornata a saltellare su un piede solo o a spostarmi usando la sedia come se fosse un girello! Per fortuna il giorno prima ero stata previdente e avevo cucinato. 

La sera sono venuti KOK e PLP a cena. Dovevamo parlare di una cosa ma siamo finiti a parlare di un’altra. Perché c’è stato un colpo di scena, che adesso vi racconto. 

Allora. Per i lavori che stiamo facendo per ristrutturare l’appartamento che abbiamo comprato a Lucca io, KOK e PLP abbiamo diritto al bonus. Se vivete in Italia non credo di dovervi spiegare che casino e anche che terno al lotto sia. Abbiamo introdotto tre pratiche identiche. Sono per le poste, che dovrebbero comprarci il credito d’imposta. Pochi giorni fa è arrivata la risposta a KOK: rifiutato. Giovedì sera è arrivata la stessa email a me e a PLP. L’email dice che ci sono dei documenti da firmare e che dobbiamo andare alle poste di persona * niente deleghe * previo appuntamento col direttore o la direttrice dell’ufficio in cui abbiamo il conto entro il 3 Marzo. 

Dal 22 Febbraio al 3 Marzo ci sono sei giorni lavorativi. Otto se contiamo i Sabati.

E per inciso ci sarebbero anche delle vite.

Panico! 

All’inizio io non volevo andare. Al di là dell’enorme stress psicologico che è per me andare a Lucca, avevo il piede che doveva stare a riposo e impegni praticamente tutte le sere dopo il lavoro. Ve li elenco? 

Allora, era Giovedì 22. 

Venerdì 23 nulla. Ma tanto Venerdì non sarebbe stato possibile visto che era il giorno dopo. Vi ricordo che non dovevamo solo prenotare il volo e volare ma anche prendere appuntamento col direttore / la direttrice dell’ufficio postale interessato.

Sabato 24 pranzo con Serena e ristorante giapponese che va prenotato con mesi di anticipo, giustappunto prenotato (per la sera). 

Domenica 25 niente, ma tanto la Domenica le poste sono chiuse. 

Lunedì 26 pass per tre film al festival del cinema d’animazione. 

Martedì 27 spagnolo. 

Mercoledì 28 nulla. 

Giovedì 29, Venerdì 1, Sabato 2 e Domenica 3, che è la deadline, festival del cinema d’animazione. 

Questo per le sere. Di giorno, non so loro ma io di solito lavoro. E in quei giorni specifici dovevo pure tenere il piede a riposo!

Insomma non volevo non volevo non volevo partire. 

In tutto questo aggiungiamoci che in Belgio è periodo di vacanze scolastiche. Sapete quanto costavano i voli? 400 euro. Per una persona. Solo andata. Con Ryanair. Da Charleroi. Senza bagaglio. 

Giovedì sera non abbiamo concluso nulla, anche perché senza avere appuntamento con le poste non aveva senso prenotare il volo. 

La notte per me è stata bruttissima. Sono andata a letto a mezzanotte passata e tre ore dopo mi sono svegliata col piede che mi faceva malissimo e un reflusso gastrico (da ansia) tremendo. Ansia legata al pensiero che il giorno dopo Bram sarebbe andato in ufficio e poi aveva una cena e io mi sarei fatta un’altra giornata da sola su una gamba sola; al pensiero di andare in Italia (non ci volevo andare non ci volevo andare non ci volevo andare); e alla paura di andare a giro per il mondo anziché di stare a casa a riposo e di fottermi il piede per sempre

Non riuscivo proprio a riaddormentarmi. Mi sono disperata un po’, mi sono rigirata un po’, ho pianto un po’, e alla fine mi sono alzata e mi sono spostata sul divano. Dopo un altro po’ di rimuginamenti sono riuscita a spostare il pensiero su altro: mi sono messa a cercare un paese o un capoluogo di provincia in cui sia stata con Bram e che inizi con la Y. Non trovandolo mi sono addormentata e ho dormito mezz’ora, tipo dalle 5 alle 5:30.

Poi è spuntato il sole, e si sa che con la luce tutto sembra meno nero. 

Venerdì mattina sia io che PLP abbiamo passato due ore a chiamare i rispettivi uffici postali, che si sono rivelati avere due caratteristiche comuni: uno sono entrambi uffici postali, e due nessuno dei due risponde al telefono. Alla fine però ce l’abbiamo fatta, e siamo riusciti a prendere appuntamento sia io che lui. Poi lui è passato da me e abbiamo prenotato i voli (non quelli da 400 euro!). Andata Sabato mattina da Eindhoven per lui e Sabato sera da Charleroi per me, ritorno Mercoledì mattina su Charleroi sia per me che per lui. 

E in culo il ristorante giapponese, in culo il festival del cinema, in culo il corso di spagnolo, e nel sistema un giorno di ferie. 

¡Malditos correos! 

L’aver prenotato il volo serale e più vicino mi ha fatto spendere un po’ di più ma mi ha regalato il Sabato a Bruxelles. Non ho fatto tanto per via del piede però ho preparato lo zaino con calma, sono venute Serena e Emma a pranzo e ho passato parte del pomeriggio con Bram. 

Sono strana in questo periodo. Una volta quando avevo una serata a casa da sola ero tutta felice, in questi giorni invece sono tristissima. E anche questa cosa di non voler partire non è da me. Al punto che con una bella dose di superstizione (e neanche quella è da me) a un certo punto ho pensato che se il mio istinto mi urla così forte di non partire un motivo ci sarà, tipo che è un segno che succederà qualcosa di brutto, che Bram starà male mentre sono via o che cascherà l’aereo! Anche questa cosa di essere così appiccicosa, di voler stare sempre con Bram, è totalmente nuova.

Boh!!!

Comunque alla fine sono partita, sono sull’aereo proprio adesso, atterro alle 23 a Pisa e mi viene a prendere PLP. E mi aspettano delle cose belle eh: pranzo dai miei domani, cena coi miei amici domani sera, cena con Valù Lunedì. Però boh. Boh boh boh. Io volevo stare a Bruxelles.

Adesso, se avete chiesto il bonus e non ve l’hanno dato, insultatemi pure.

Ah. L’autobus per Charleroi era pieno e la gente ha dato il meglio di sé. I miei personali premi vanno ai seguenti simpatici personaggi. 

… al numero 3, il tizio che su un autobus per l’aeroporto pieno ha tenuto un sedile occupato con uno zaino e non ha avvisato il personale che c’era ancora un posto (me ne sono accorta che eravamo già partiti, sennò l’avrei detto io)

… al numero 2 due ragazzetti che sono arrivati tardi, hanno visto la coda e sono andati a mettersi in cima

… e al numero 1 la tizia con un bebé in braccio che ha tentato di passare davanti a tutti (nonostante non toccasse a lei e soprattutto nonostante fosse l’unica senza biglietto) usando il bebé come scudo!

Ah! L’hostess che mi ha imbarcato aveva tutte le unghie lunghissime e smaltate e su una aveva infilato un artiglio, o forse un becco (l’ho visto al volo) dorato che la faceva sembrare una fattucchiera!

E adesso sono a Lucca, e l’aereo non è cascato e ora dormo. Buonanotte!