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Un nuovo post! Non ci credo neanch’io!

aprile 20, 2024

È un periodo bello ma frenetico, non riesco a scrivere sul mio blog né a commentare sui blog altrui (perdono, perdono, perdono!). Ho pezzi sparsi in qua e in là. Questo sotto, per esempio, l’avevo scritto al ritorno dall’Italia – quando ero dovuta partire di corsa per via delle poste.

***

29 Febbraio o giù di lì

Back!

E non è andata poi così male, dai.

Anzi! 

Alle poste abbiamo fatto quello che dovevamo fare e vedremo, ma. 

Abbiamo dormito a casa della mamma di KOK e ci sono stata benissimo. 

Domenica sono andata a pranzo dai miei; poi con mio fratello Roberto a vedere la partita di calcio del mio nipotino Francesco (fantastico stare fuori al fresco e al sole); poi a casa di mio fratello Alessandro e sua moglie Elisa a giocare a un gioco in scatola che mi è piaciuto un sacco (che buffo scoprire che sono competitivi!); e infine a mangiare la pizza coi miei amici. 

Lunedì e Martedì ha piovuto sempre, ininterrottamente, tutto il tempo. Fatto quel che dovevamo fare alle poste Lunedì mattina (servizio indecente, dopo mezz’ora che nessuno ci cagava io e PLP abbiamo iniziato a chiederci se fossimo diventati parte dell’arredamento), Lunedì pomeriggio e Martedì abbiamo lavorato. 

Ma sono anche andata a cena Lunedì e pure a pranzo Martedì con la mia amica Valentina, e a cena dai miei e poi a casa della mia amica Chiara con tutto il gruppo Martedì. E soprattutto.

Entrambi i giorni, dopo il lavoro, sotto a una pioggia torrenziale, camminando piano piano per proteggere il piede, sono stata in giro per Lucca, la mia città, da sola. Ho comprato la focaccia dal Giusti, i fagioli da Prospero, il cioccolato al Caniparoli, delle graphic novel al Collezionista e dei libri alla Feltrinelli.

E camminando sui sampietrini bagnati con l’ombrello ho provato quella sensazione di magia e poesia per cui prima o poi dovrò trovare un nome, perché di tanto in tanto la provo e non so mai come definirla!

Poi sono tornata e la mattina successiva al rientro BUM!, quella sensazione di tristezza, solitudine e desolazione.

Che però è durata solo un giorno e poi è passata.

Ho aggiunto qualche pezzo a quel puzzle che è la mia testa matta. Non credo riuscirò mai a completarlo, ma va bene così.

Il mio mondo è piccolo. Alla fine le persone che frequento non sono tantissime. Il mondo di mio fratello Roberto, che ha due bimbi che vanno a scuola e fanno attività extrascolastiche, è più pieno. 

E questo è semplicemente un fatto; ma considerando che sono una persona estroversa, è un fatto che ha un impatto sul mio umore.

Inoltre. 

Se vivessi in una città che mi piace di più, come per esempio Lisbona, sarei comunque triste al ritorno da un viaggio come la Thailandia. Però probabilmente lo sarei un po’ di meno, o più precisamente, avrei qualcosa (nel caso di Lisbona l’oceano) che un poco mi consola. Quindi. Se vivessi in una città che mi piace di più probabilmente sarei un poco più felice. Ma sarei anche un poco più triste perché sarei lontana da tutti i miei amici e vicina solo a Bram. 

Quale sarebbe il saldo non lo so.

*** 

Che strano rileggere ora quelle riflessioni. Sono senz’altro vere. Però adesso è anche un periodo in cui sto bene a Bruxelles. Complici un sacco di cose carine fatte negli ultimi mesi.

Una è ANIMA, il festival del cinema d’animazione a Flagey. Cinema d’animazione non vuol dire cinema per bambini: tanti dei film sono documentari su argomenti pesanti. Ecco la lista dei film visti quest’anno.

LONELY CASTLE IN THE MIRROR

Molto particolare, non mi ricordo se era giapponese ma probabilmente sì. Carino, una bella evasione, ma non mi ha lasciato tanto.

LA SIRÈNE

Bellissimo. A questo continuo a pensare. È una storia ambientata negli anni in cui l’Iraq ha attaccato l’Iran.

DEEP SEA

Ah, questo il contrario del primo: lì per lì non mi è piaciuto e poi col passare dei giorni mi sono resa conto che è bellissimo! È cinese e psichedelico e racconta la storia di una bambina che durante una crociera cade in mare, e nella profondità degli abissi incontra ogni sorta di creatura.

HEAVIES TENDRES

Visto con Serena e amato. Storia di due ragazzi che vivono in un quartiere disagiato di Barcellona. Essendo un film spagnolo sottotitolato in ingese e francese, quando è iniziato il mio cervello è andato come al solito in pappa: oddio che faccio, ascolto l’audio o leggo i sottotitoli ed eventualmente quali? Alla fine ha deciso di ascoltare l’audio. Poi l’audio si è rivelato in catalano, che è simile all’italiano e allo spagnolo ma non è nessuno dei due, e il cervello è esploso.

CONCIERGE

Giapponese e delizioso, delizioso, delizioso. Una ragazza che fa la concierge in un centro commerciale in cui i clienti sono animali rari. Anche questo mi è rimasto in mente. Leggerino ma una chicca.

SULTANA’S DREAM

Questo era tardi, ero stanca, non mi prendeva, morale, ho dormito per metà film. Poi ha vinto il premio per il miglior lungometraggio!

BLUE GIANT

Nonostante il nome con le balene non c’entra nulla: si parla di tre ragazzi appassionati di jazz. Bello immergersi per un paio d’ore in un altro mondo.

Poi, ecco un altro post che ho iniziato e non terminato.

***

23 o 24 Marzo, probabilmente 23

Buongiorno! Post al volo con qualche cosa carina dell’ultima settimana.

Sono stata a casa tanto perché sono stata malata. Dovevo andare a Roma per lavoro e non ci sono andata, dovevo andare a Lucca per il weekend e non ci sono andata. Però non sono stata restless, perché quando una sta male di andare a giro non ha voglia comunque. I miei colleghi mi hanno gentilmente permesso di seguire il meeting via Teams e così non mi sono sentita esclusa!

L’ultimo post (Scenette carine) l’avevo scritto Domenica. Lunedì  sono andata dal medico che mi ha finalmente fatto gli esami del sangue e in serata ho avuto il responso: mycoplasma (batterio), di nuovo! Antibiotico e come nuova. 

Allora le prime tre cose carine sono culinarie!

Martedì sono uscita per fare un po’ di spesa e quando sono tornata erano le 12 e Bram (che lavorava, io ero in malattia) aveva fame. In meno di un’ora ho improvvisato un curry di ceci e tre piccoli roti. I roti sono dei paninelli non lievitati indiani. L’impasto è solo farina e acqua, si cuociono in padella (io sulla tawa) e poi si passano un attimo sulla fiamma e se tutto è andato come doveva si gonfiano. A me non si gonfiano sempre ma stavolta si sono gonfiati come palloncini! Li ho serviti caldi avvolti in un tovagliolo e col curry stavano benissimo!

Poi, Mercoledì è venuto KOK a cena. Ho improvvisato dei crostini salsiccia e stracchino, una pasta melanzane pomodoro e capperi, e anche, siccome avevo della frolla avanzata, due mini torte della nonna. Allora è venuto tutto buono ma la pasta, in particolare, è venuta talmente spettacolare che KOK se ne è mangiato 2 etti da solo! Non so perché sia venuta così buona e non riuscirò mai a riprodurla! Aggiornamento 20 Aprile: ho scoperto cosa l’aveva resa così buona: i capperi!

E infine, Giovedì sera mi sono decisa a preparare il kôw soy, quel piatto che mi aveva stregato in Thailandia (nel 2023). Qua devo dire che ho un po’ barato perché in Thailandia (nel 2024) avevamo comprato un preparato che comprendeva la pasta di curry e i noodles, quindi non ho dovuto cucinare quasi niente. Però coi preparati pronti non si sa mai, ma in questo caso, oh: uguale identico a quello mangiato in Thailandia! Anche piccante uguale LOL! Mi sono avanzati degli ingredienti quindi lo rifarò presto. I noodles li compro al supermercato cinese però, col cavolo che mi metto a fare i noodles in casa.

L’ultima cosa è uno spettacolo, che ho visto ieri sera con KOK e che mi è piaciuto tantissimo. Si chiama Recordar c’est vivre à nouveau ed è la storia (vera) di Marisel e David, fratello e sorella di origini peruviane, nati lei in Perù lui in Belgio. La loro storia e quella della loro famiglia si mischiano alla storia del Perù, agli anni delle manifestazioni e delle lotte sociali. Lui è nato in Belgio, ma come può il Perù non essere parte di te quando è il motivo per cui sei nato in un paese che non è quello dei tuoi genitori e questa per loro non è stata una scelta? Profondo, poetico, bellissimo! Mi sono un po’ innamorata del protagonista, non lo dite a Bram!

***

Ecco, continuo a scrivere oggi che è il 20 Aprile. Allora un po’ di cose a caso degli ultimi mesi.

Intanto, ho fatto la pace con Bruxelles. Non c’è il mare ma ci sono un sacco di pubbettini deliziosi, di fantastiche iniziative underground e di cose e situazioni che mi fanno pensare “Solo qui..!”. 

Mi sono tagliata i capelli. E a tagliarmeli sono andata nelle Marolles. A casa di un signore francese, che ho raggiunto passando da una porticina segreta in un negozio di abbigliamento vintage. Mentre tagliava mi parlava della sua filosofia e mi passava ricette per fare le polpette.

Sono andata in Normandia con gli Sbuffoli, per Pasqua. Sono stati quattro giorni di mare, vento, sole, storia antica (arazzo di Bayeux) e più recente (spiagge degli sbarchi) e mangiate semplicemente favolosi! Avrei voluto scrivere un post perché merita, ma in questo periodo proprio non ce la faccio. Fra i ricordi, Emma (8 anni) che non sta nella pelle all’idea di vedere l’arazzo e che racconta a me e Bram di Guglielmo e Aroldo; gli Sbuffoli che ci erudiscono e lo fanno in un modo che ci sembra di vivere la storia; e Matilde (7 mesi) che gira la testa di 180° e fissa sorridente e sdentata (e speranzosa) i camerieri mentre descrivono i menù!

Al ritorno mi sono ammalata, e ho fatto un Ristorante Segreto mentre ero ancora malatina. Il cameriere era KOK ed è stato un delirio. Dal punto di vista degli ospiti è andato tutto bene o almeno credo, ma la cucina sembrava Il Ristorante Più Pazzo Del Mondo! Ne sono successe di tutte: cocktail rovesciati, frittelle finite per terra, tortillas sciolte, termometro che si rompe mentre sto prendendo la temperatura dell’olio col risultato che gli scampi non si friggono e devo tirarli in forno… Il Mostro della Cucina non mi perdonerà MAI.

Ah, forno rotto. Da mesi. La settimana scorsa ci siamo decisi a ordinarne uno nuovo ed è stato così che abbiamo scoperto che la nostra nicchia non ha misure standard e nessun forno c’entra. Ne abbiamo già rimandati indietro due. Dopo averli usati: ieri sera ho fatto serata pizza with Ahu e Wouter.

Che altro? Ah, ho preso un pomeriggio di ferie improvvisato. Sono andata a pranzo con Selena in un posto che mi piace tanto, poi a fare shopping di vestitini con lei, poi a farmi fare un massaggio (orgasmico), poi dal sarto e a fare shopping di libri e pastine portoghesi da sola. È stato un pomeriggio meraviglioso!

Ho fatto una cena qui con KOK, PLP e Riccardo. E ho fatto un brunch sempre qui con Mariano e Greg e una cena con quei Pinguini nei giorni successivi al Ristorante Segreto per finire gli avanzi! Il ristorante è stato il 6 Aprile e non sono ancora finiti, c’è ancora una patata dolce che gira per casa interrogandosi sul suo destino!

Sono stata a Matongé a cercare les bananes plantains e ho scoperto che c’è una crisi del mercato e non si trovano da nessuna parte. Sempre a Matongé sono stata a cena al ristorante senegalese con un bel gruppetto, ed è stato buono e bello.

Ah, c’è stata UP!, la biennale di circo! Ho visto due spettacoli, uno in un teatro piccolo con un cortile interno con un ciliegio fiorito a Ixelles, l’altro sotto a un tendone magico a Molenbeek. Completamente diversi fra loro ma fantastici entrambi! Al secondo non voleva venire nessuno e allora sono andata da sola, in bici. Poi è venuto fuori che avevo preso il biglietto per il giorno dopo ma mi hanno fatto entrare lo stesso.

Che altro? Concerti, lavoro, e più di tutto amici! Ho degli amici favolosi e in questo periodo così pieno li apprezzo più che mai! E yoga, ho ricominciato a andare a yoga, e lo faccio su un piede solo perché il piede mi fa ancora male (e forse mi farà un po’ male per sempre – ho scoperto che la cartilagine non si rigenera). Ah e sono stata con Justyna a fare apericena e poi a vedere un cabaret che ci è piaciuto tantissimo!

E ora vado a fare brunch (ma veramente ho scritto apericena e brunch nel giro di due righe?) con Rossella. Un saluto a chi è arrivat* fin qui e buon weekend!!

Ah, adesso è inverno, ma il weekend scorso era estate. Ho mangiato una pizza con KOK e poi sono stata in giro da sola e sono finita nel parco degli skateboarders a guardarli fare acrobazie mentre una band brasiliana bravissima suonava una musica dolce. Sono questi momenti improvvisati a farmi amare Bruxelles.

4 commenti leave one →
  1. Anonimo permalink
    aprile 20, 2024 8:33 PM

    capperi salati o sott’aceto?

    io sono per i capperi salati. Li uso un sacco!

    E che bel post

    Vincenzo

  2. aprile 20, 2024 8:34 PM

    Salati salati! Quelli sott’aceto sono il male 😅 E grazie!

  3. aprile 22, 2024 11:52 am

    L’arazzo e la mia amata Normandia, grazie per questo inizio di settimana!

    Di solito quando arriva la bella stagione, oggi no eh, oggi pure qui 5/7 gradi, ti rinnamori di Bruxelles, anche se in effetti Lisbona wow.

    Condivido il concetto di momenti improvvisati: sabato mattina ho scovato un incrocio di vie accanto al commercialissimo e decadente corso Buenos Aires e complice un cielo blu stupendo e raro per Milano, sbang che posto mai visto prima, che atmosfera meravigliosa, che luogo da segnare per portarci le amiche in visita.

  4. aprile 24, 2024 5:43 am

    Sandra su parecchie cose io e te ci capiamo al volo! 😀

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